CENTRO VERONESE DI PSICOLOGIA DELLO SPORT. DAL 1988 PER ATLETI E SOCIETA'
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SUPERVISIONE
Michele Modenese, è il coordinatore della sede Triveneta della Società Italiana di Ipnosi ( www.hypnosis.it ). Membro della Società Internazionale di Ipnosi è referee della rivista IPNOSI, edita dalla F. Angeli. Si occupa di ipnosi dal 1984. Gli incontri di Supervisione sono rivolti a psicoterapeuti per un massimo di sei partecipanti. La presentazione e discussione di casi clinici, preparati prima dai partecipanti, verrà integrata da brevi racconti di esperienze dirette con pazienti e relative tecniche immaginative ed ipnotiche usate dal conduttore. Questi i modelli di riferimento: ipnologico ericksoniano, ipnoanalitico, immaginativo simbolico e junghiano. In particolare ci si soffermerà sugli aspetti transferali e controtransferali, sull'elicitare le risorse del paziente e sull'analisi dei sogni.
Per l'anno 2017, le sessioni di supervisione saranno quattro, una volta al mese. Nel primo pomeriggio. Orario che verrà mantenuto per tutti gli incontri.
Date: 21\01, 25\02, 25\11, 18\03.Orario: dalle 14 alle 16
Sede: via Bartolomeo Lorenzi 32, Verona.
Costo: per i quattro incontri euro 180,00 (enpap esclusa)
Per iscriversi inviare una mail con i propri dati a: info@michelemodenese.it

 
WORKSHOP
Lo Stage è stato pensato per coloro che vogliono avvicinarsi ad importanti metodologie che per la loro flessibilità si prestano a percorsi differenziati di “sostegno” psicologico e di prevenzione personale del burn out. La loro applicazione non va nella direzione di sanare il disagio, ma nel ricercare una qualità della vita più ricca e serena.
Lo Stage a carattere prevalentemente Pratico si propone di approfondire quanto indicato in premessa e in particolare:
- PNL cos’è e come si usa
- Ricalco e guida
- Il Metamodello
- Il Milton modello
- Comunicazione ipnotica e comunicazione ansiogena
- La Relazione e lo stato di ipnosi

Il seminario è rivolto a Psicologi, Medici e personale laureato in scienze infermieristiche.

Lingua: italiana

Numero massimo di partecipanti: 18

Materiale didattico consegnato: fotocopie di articoli scientifici in materia, pubblicati dai Conduttori e da altri Autori .

Verifica degli apprendimenti: Vi sarà, alla fine dello Stage, la somministrazione di Questionari per la Verifica degli Apprendimenti e per l’Indicazione di Gradimento del Corso (3 % circa del tempo complessivo).

Conduttori:
- Michele Modenese, Psicologo, Psicoterapeuta, Socio della Società Italiana di Ipnosi (SII) , Membro della Società Europea di Ipnosi, in Psicoterapia e Medicina Psicosomatica (ESH), Membro della Società Internazionale di Ipnosi (ISH), Past-president dell'Istituto Italiano di Ipnosi Clinica e Psicoterapia H. Bernheim. Docente esterno del CISERPP, Formatore per l'ULSS 20 di Verona, ha pubblicato numerosi articoli sull'ipnosi e le tecniche immaginative sia in ambito clinico che in psicologia dello sport.
- Federica Tagliati. Psicologa, psicoterapeuta, socio SII. Formazione NLP Trainer con Richard Bandler. Specializzazione in ipnosi ericksoniana presso la M.E. Foundation di Phoenix.


Sede: v.
B. Lorenzi 32 Verona.
 
L'ipnosi nella psicologia dello sport
L’uso dell’ipnosi nella Psicologia dello Sport offre importanti vantaggi che l’atleta stesso, ben addestrato, può maneggiare per i propri necessari cambiamenti, superando gli effetti negativi della performance sportiva. Per esempio:
Tab.1
Aiuta a rinforzare il raggiungimento degli obiettivi prefissati (goal setting) Favorisce una migliore gestione dell’ansia
Contribuisce al rilassamento psicosomatico Facilita la gestione dello stress
Aumenta la concentrazione Migliora la capacità di eliminare le distrazioni
Si presta ad accrescere il controllo del dolore Aumenta la motivazione
Migliora la consapevolezza corporea attraverso lo sviluppo delle capacità di modulazione della tensione muscolare e dell’attivazione cinesica Rinforza la routine in allenamento ed in gara

Le applicazioni dell’ipnosi allo sport possono riguardare vari aspetti integrati della preparazione di un atleta, ma tutte si distendono lungo i confini che delimitano le abilità ideomotorie.
Attraverso l’ipnosi riusciamo a :
Tab. 2
- Incrementare le capacità ideopoietiche mediante il costante esercizio di esperienze cinestesiche e propriocettive sensoriali emotivamente coinvolgenti;
- Sviluppare le abilità di concentrazione in contesti e situazioni diversi tramite i meccanismi dissociativi e le tecniche di attenzione focalizzata.
- Con l’ipnosi l’atleta può sviluppare ed approfondire la consapevolezza di varie sensazioni somatiche, ma anche di immagini, idee ed emozioni, utili per costruire gli schemi corporei implicati con l’attività sportiva.
- L’utilizzazione di esperienze propriocettive in trance consente di mentalizzare e poi di mobilitare sequenze motorie precise e di lavorare sulla correzione di eventuali errori tecnici, strategici, tattici. La capacità di dissociare permette, al soggetto allenato con l’ipnosi, di controllare la concentrazione, gestire le competenze motorie ad affrontare lo stress.


Alert Hypnosis (Ipnosi Vigile)
Poco esplorata anche se è presente da circa cinquant’anni è una forma di ipnosi che per le sue caratteristiche viene chiamata vigile, poiché permette al soggetto di eseguire tutta una serie di azioni, compresi i gesti atletici (tiro a canestro, calcio di rigore, andare in bicicletta, tirare ad un bersaglio e così via). Il concetto di ipnosi vigile è stato sviluppato da un'osservazione nelle scienze sociali; Ludwig e Lyle (1964) hanno introdotto il concetto di ipnosi "hyperalert" per descrivere le persone che sembravano eseguire comportamenti e suggerimenti esterni in modo ipnotizzato, mentre fisicamente erano molto attive. Come esempi di questa "ipnosi vigile naturale" hanno citato danze tribali, risvegli religiosi e manifestazioni politiche. E. Bányai e E. Hilgard (1976) hanno descritto per primi l’Alert Hypnosis. Dai loro esperimenti hanno tratto una induzione standardizzata che lascia il soggetto in ipnosi con gli occhi aperti, senza sollecitare risposte di relax o di sonno, riuscendo anche a misurarne anche l’attività fisica. Guardando il video proposto da Banyai (comunicazione personale) si vede chiaramente il soggetto che pedala in modo vigoroso su una bicicletta posta su rulli. La Bányai ha quindi preparato una traccia originale per l'induzione, con suggerimenti per la vigilanza, attenzione e freschezza al posto di sonno e sonnolenza. Lo stato ipnotico prodotto per l’ipnosi vigile era quasi identico a una induzione di rilassamento tradizionale. Questo ha permesso una svolta importante nell’uso dello stato ipnotico in situazioni che richiedono occhi aperti e vigile attenzione, come nello sport. In Italia una modalità di lavoro con l’ipnosi vigile è descritta nel tiro con l’arco (Robazza e Bortoli, 1994). Chi scrive, ha applicato la tecnica con tiratori di pistola e di carabina, con canoisti, nel sollevamento pesi e naturalmente nel golf. L’ipnosi vigile sembra migliorare l’impiego delle capacità cognitive. In uno studio, degli studenti universitari hanno imparato a usare "ipnosi vigile" per migliorare le proprie capacità di leggere, ascoltare, prendere appunti, e scrivere gli esami. Gli studenti sono stati randomizzati in due gruppi, uno con l’uso dell’ipnosi vigile, l’altro come gruppo di controllo. Dopo un periodo di formazione con una induzione ad occhi aperti, i soggetti trattati sono stati allenati a creare e a darsi suggerimenti per una migliore comprensione durante la lettura in ipnosi. Dopo l'allenamento, tutti i soggetti sono stati testati su un test di comprensione della lettura standardizzato, e gli studenti del gruppo "autoipnosi vigile" hanno migliorato i loro punteggi nei test, e hanno avuto un miglioramento medio superiore di quasi la metà rispetto al trimestre precedente (Wark e Laplante, 1991). Una curiosità: mentre diversi studi hanno mostrato che non c’è praticamente alcuna differenza tra lo stato ipnotico prodotto da una induzione di rilassamento tradizionale e un'induzione di ipnosi vigile, una distinzione è significativa: alle induzioni vigili sono significativamente associati sogni gioiosi (Bányai, 1980).
Applicazione nel golf professionistico
Molti atleti professionisti, sebbene non si riferiscano direttamente al termine ipnosi, usano un approccio chiamato imagery che è molto simile alle tecniche ipnotiche usate nello sport. Si considera una priorità nel golf avere dei pensieri performanti nella routine che prepara il colpo. Questo aspetto difficilmente avviene in modo naturale e spontaneo. Il golfista deve prepararsi e farlo bene, con un opportuno allenamento. L'atleta deve saper scegliere con sicurezza il suo bastone o ferro per eseguire il colpo, questo in funzione di una strategia complessa, fatta di esperienza personale, allenamento e interpretazione delle condizioni del campo (condizioni atmosferiche, diversa stagione, profondità dei bunker e cosi via). Deve essere in grado di superare il momentaneo abbattimento e la frustrazione data da un colpo sbagliato mantenendo la calma e la concentrazione. E' un po' andare contro natura, quando il corpo e la mente desidererebbero solamente esplodere con la rabbia e la frustrazione causata da un brutto colpo o da una fatalità esterna avversa e incalcolabile (vento, buca nascosta nell'erba ecc.). Gestire i pensieri, gli stati d'animo e approfondire sempre per tutta la carriera la conoscenza di se sono i cardini che uniti al talento ed ad un grande lavoro e passione rendono un golfista un campione. Uno degli aspetti psicologici più importanti per un golfista professionista, è dunque l'imagery o la capacità di farsi dei “film” nella mente. Questa è una abilità che opportunamente allenata favorisce la programmazione e la pianificazione, usando tutti i sensi per creare o ricreare una esperienza. Molti golfisti la usano per imparare nuovi movimenti, allenare e rifinire sequenze motorie già note, prepararsi per colpi particolari che possono diventare molto significativi per tutta la gara come il colpo di inizio alla buca uno, i drive ed i putt corti sul green (J. Pates, 2001, 2002, 2012). L’imagery come le azioni fisiche, ha però bisogno di una pratica regolare. La routine, stabilita con lo psicologo dello sport e con l’atleta stesso deve essere esercitata ed affinata, cercando di ridurre la dispersione a favore del coinvolgimento psicomotorio necessario per eseguire poi realmente il gesto. Un altro modo di lavorare con l’imagery è di usarla non solo per migliorare il gesto atletico, ma per fare in modo che l’atleta non si saboti da solo durante un allenamento o una gara. J. Nicklaus, uno dei più forti golfisti di tutti i tempi affermava: “golfers have a tendency to be very masochistic. They like to punish themselves for some reason. A lot of them like tough courses”. (http://www.brainyquote.com). In questo caso si lavora sul self talk negativo con le immagini e lo stato di coscienza più ricettivo e plastico, soprattutto una volta stabilito lo stato ipnotico. L’imagery è stata descritta da R. Vealey and S. Walter (1993) come una tecnica di allenamento mentale che programma alcune risposte della mente secondo obiettivi prefissati. Si cerca di coinvolgere tutti i sensi e di creare una esperienza complessa sul piano mentale. Numerosissimi sono gli studi e gli articoli sull’imagery (vedi bibliografia suggerita in appendice); M. Mahoney e M. Avener (1977) descrivono l’imagery come una delle quattro categorie di abilità cognitive importanti nelle performance atletiche. Suinn (1984, 1993) sviluppa una modalità chiamata prova di visualizzazione del comportamento motorio (VMBR). J. King, un ipnotista clinico ed esperto di golf performance propone un ben articolato programma di lavoro con il golfista. Ipnosi, programmazione neurolinguistica ed altre modalità di riprogrammazione mentale per superare i pensieri sabotanti e limitanti, contenere le emozioni in eccesso e aumentare la sensazione di successo. Ecco alcuni punti su cui lavora; molti di questi vengono ripresi ed adattati da chi scrive all’interno della pratica ipnotica :
• Imparare a rilassarsi e ad avere piacere
• Sviluppare una strategia per aumentare la tua abilità
• Prendi sempre più confidenza con i tiri sul green (putt)
• Vinci la tua paura di mancare il bersaglio o di buttare fuori la pallina
• Sii capace di mantenere l’attenzione sul colpo che stai facendo
• Fidati del tuo swing quando sei sotto pressione
• Batti il tuo miglior punteggio quando sei in competizione
• Sentiti meglio per il gioco che fai e per te stesso
Quello che a prima vista potrebbe sembrare una serie di slogan è diventato, insieme a tanti altri elementi, un modo sintetico, realistico e soprattutto ben compreso dai golfisti professionisti. Molti atleti tengono un diario delle loro giornate di allenamento e di gara. In questo diario spesso scrivono slogan, parole chiave, emozioni e moltissime informazioni che realmente diventano fondamentali per uno psicologo dello sport che lavora anche con ipnosi. Alcuni golfisti sono più in grado di lavorare con le immagini di altri e di sviluppare uno stato di ipnosi. Questo del resto è quanto accade normalmente nella popolazione. In questi casi è possibile avviare un vero e proprio programma di allenamento che aiuti a sviluppare l’abilità di formare immagini, di arricchirle e renderle pregnanti anche sotto il profilo delle sensazioni e delle emozioni. Per esempio:

Tabella 3
Comincia a pensare per immagini invece che per parole. Guarda delle foto o dei filmati adatti alla tua tecnica prima di allenarti con l’imagery.
Rimani in condizione rilassata per evitare di perdere il focus su cui stai lavorando.
Allenati per fare in modo che l’immagine percepita sia più complete possibile, realistica, che includa tutti i sensi, i colori e le emozioni che probabilmente proveresti in un contesto simile. Ricorda che come tutte le cose anche l’imagery richiede tempo ed allenamento regolare per dare frutti.
Credere nell’efficacia della tua pratica con le immagini è già un buon colpo. Il tuo atteggiamento e la tua aspettativa possono solo giovarsi di questo. Imparare a stare calmi, rilassati, in uno stato particolare di coscienza che ti lascia focalizzato e più ricettivo per le tue immagini positive.
Mescola gli allenamenti con te stesso, immagina di eseguire direttamente il gesto o l’azione programmata e anche immagina te stesso che ti guardi eseguire il compito. Cambia i punti di vista. Dopo aver visualizzato dei tuoi errori, immagina un gran bel colpo. Potrai sentirti più carico ed accrescere la tua fiducia. Fallo diventare una routine quando lavori sugli errori con l’imagery.

Un lavoro corretto e regolare con le tecniche di visualizzazione diventa una potente tecnica mentale di allenamento che può alzare il livello di prestazione di un golfista professionista. Alcuni passaggi chiave, inseriti nelle routine di allenamento, di pregara e nella gara stessa permettono di applicare differenti strategie di apprendimento e di gestione dell’errore e delle emozioni. E’ possibile, come abbiamo visto, praticare l’imagery in un contesto di stato ipnotico, sia rilassato che vigile. Nel primo caso si cercherà un posto tranquillo, di assumere una posizione comoda, distesa per eseguire l’allenamento. Nel secondo caso, si potrà stare sul campo, negli spogliatoi i minuti prima della gara e persino attivarsi o deattivarsi nel percorso a piedi tra una buca e l’altra. Quindi la durata temporale delle ”sessioni” è in effetti molto flessibile e si va da pochi secondi ad un’ora circa secondo il programma che si è definito ed il livello di allenamento a cui si è giunti. Lo stato ipnotico è intimamente connesso con le abilità immaginative e sensoriali e può accompagnare il golfista in tutte le fasi della sua attività. Preparatoria, di allenamento e di apprendimento, agonistica in senso stretto e post agonistica, nella fase di ricarica e di distensione. In conclusione, seppure l’argomento per ricchezza e vastità di contenuti certamente non può considerarsi esaurito, alcune “fotografie” scattate durante il mio lavoro con golfisti professionisti; con la speranza che rendano in sintesi quanto esposto fin d’ora. Maestro di golf, professionista: allenato a sviluppare ipnosi vigile nei putt (colpi dati sul green vicino alla buca), suo punto più debole, ottenendo distacco emotivo e allontanando il self talk controproducente. Proetta tra le prime 10 del mondo; allentare i pensieri tra una buca e l’altra, evitare di continuare a fare confronti sul punteggio, reagire dopo un brutto colpo. Si lavora sugli ancoraggi ipnotici creati per diminuire i pensieri parassiti ed i rituali controproducenti. Vengono usati i comportamenti relativi a: bere l’acqua dalla sua bottiglietta, sfilare il copri drive ad ogni inizio buca, amnesia postipnotica selettiva guardando le foglie degli alberi, scegliere il modo migliore per premiarsi e non per punirsi. Golfista professionista nel PGA ( Associazione Americana di Golfisti Professionisti): insonnia, improvvisi attacchi d’ansia, tremori. L’ipnosi viene impiegata prima per ottenere un rilassamento profondo. Poi si è creato un comando postipnotico che è diventato via via una sua routine per entrare in autoipnosi e ritrovarsi in un luogo per lui sicuro, stabile, accogliente da cui poteva guardare fuori se avesse voluto e “addirittura” giocare a golf ritrovando il piacere di un tempo e di volta in volta anche di più. L’ipnosi pertanto, per le sue caratteristiche intrinseche di stato di coscienza naturale si presta in modo rilevante ad essere impiegata nel mondo dello sport e nel golf in particolare, dove l’estrema variabilità del gioco, la sua durata e le sollecitazioni emotive che richiede lo rendono imprevedibile; sollecitando grandemente l’atleta, ad essere flessibile, emotivamente maturo, resiliente e sempre orientato alla profonda conoscenza di se.


Bibliografia
- Bányai, É., (1980). Un nuovo modo per indurre uno stato di allerta ipnotico-come di coscienza: induzione Active-allarme. In L. Kardos e C. Pleth (Eds.), Problemi di regolazione dell'attività. (pp. 261-273). Budapest: Akademiai Kiado.
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- Barber, T., Spanos X., Nicholas, P., & Chaves, J., F., (1974) Hypnosis, Imagination, and Human Potentialities. New York: Pergamon Press, Inc.,. Pp. 179 + ix
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- Del Castello E., Casilli C., (2007). L’induzione ipnotica. Manuale pratico. Franco Angeli, Milano
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- Modenese, M., (2006). Metodologia Ipnotica e Personalità in Psicologia dello Sport. Ipnosi, fascicolo.1 F. Angeli Editore
- Murray, J. http://www.johnfmurray.com/
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- Raz, A. (2005). Attention and hypnosis: Neural substrates and genetic associations of two converging processes. International Journal of Clinical and Experimental Hypnosis, 53, 237–258
- Robazza, C., & Bortoli, L. (1994). Ipnosi nello sport. Un modello isomorfo percettivi e le capacità motorie, 79 (2), 963-973.
- Robazza, C.; Bortoli, L. (December 1995). "A case study of improved performance in archery using hypnosis". Perceptual and Motor Skills 81 (3f): 1364–1366.doi:10.2466/pms.1995.81.3f.1364.
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- Zimberoff D. http://web.wellness-institute.org/blog/bid/342892/Hypnotherapy-Enhances-Sports-Performance Settembre 2013



 
Attività Passate



Sport
Giovedì 4 Maggio 2017 - ore 20.45
Aula Multimediale presso l’Oratorio della Parrocchia Santa Croce. Verona
Michele Modenese psicologo psicoterapeuta Past President dell’Associazione Italiana di Psicologia dello Sport e del Movimento.
Federica Tagliati psicologa psicoterapeuta socio fondatore e segretaria
dell’associazione Paideia, gruppo scientifico per la ricerca e la promozione della psicologia scolastica.
Lo Sport è la terza agenzia educativa e formativa per i giovani.
Anche nell’ambiente sportivo si riflettono i malesseri ed i disagi che
toccano a volte in modo severo molti ragazzi.
L’adolescenza, in particolare, è spesso una fase problematica e difficile
della crescita della persona. Nello sport giovanile c’è quindi una
responsabilità in più da parte di tutte le figure coinvolte rispetto allo
sport degli adulti.
Questo per la Psicologia dello Sport non è però un limite, ma una
risorsa importante da scoprire e impiegare per tutti i ragazzi, compresi
quelli più fragili, che si avvicinano e praticano una attività sportiva.

 
Arcieri
Michele Modenese, invitato dall'Associazione 4Mori di Cagliari ha tenuto un seminario rivolto ad atleti e tecnici sulla applicazione della Psicologia dello Sport al tiro con l'arco agonistico.Esperienza intensa sia in aula che in campo. Atleti e tecnici di livello Nazionale, hanno potuto verificare aspetti legati al rilassamento ed alla attivazione, alla regolazione del focus attentivo e al mantenimento della concentrazione con prevalenza propriocettiva piuttosto che visiva centrata sul bersaglio.La lunga esperienza dei tecnici presenti ha poi facilitato lo scambio di informazioni, ed affinato la capacità di ogni atleta di vedere momento dopo momento, seppure nel breve spazio formativo,messe a fuoco le diverse componenti di tiro, lo stato d'animo ed il self talk. Devo proprio ringraziare la cortesia e la professioanalità di tutto il gruppo che ha parteciapto con interesse e consapevolezza
 
[size=4][font=times new romans]Sportello online[/font][/size]
Si fa ancora più forte la collaborazione con GAEV e CVPS. Lo sportello rappresenta una perfetta sinergia tra Società...
[size=4][font=times new romans]L'atletica incontra la psicologia dello sport[/size]
Quattro incontri dedicati alle abilità mentali e al clima ideale per l'atleta.
[size=4][font=times new romans]Psicologia dello sport sul campo[/size]
Presso GAEV(Ginnastica Artistica Est Veronese)

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